Perché più di undicimila cittadini pensano che sia necessario inserire nella Costituzione cantonale – e non soltanto in una legge – il divieto di dissimilare il volto in pubblico? Ci sono valori e principi ampiamente condivisi nella nostra società. Tanto condivisi da essere scontati, senza necessità di affermarli nel nostro ordinamento giuridico (Costituzione, leggi). Poi capita però che i cambiamenti politici e sociali che investono il Vecchio continente e il suo modello di convivenza, ai quali noi svizzeri apparteniamo pienamente, rimettano in discussione ciò che per noi sembrava acquisito una volta per tutte. E allora, senza attendere che i buoi siano fuggiti dalla stalla, occorre mettere nero su bianco questi principi. Come e in quale sede? Con poche norme chiare e semplici nella nostra Carta fondamentale, perché i principi fondanti della comunità in cui viviamo sono ancorati, tutelati e salvaguardati proprio nella Costituzione.
Mostrare il volto in pubblico è un principio essenziale e costituente della nostra società. Da sempre in Occidente si mostra il volto per mettersi in relazione con il prossimo e permettergli di conoscere la nostra identità. Questa disponibilità verso il prossimo è la base minima della convivenza civile come la intendiamo noi, il gesto fondamentale di tolleranza richiesto a tutti coloro che vivono nella nostra comunità.
Oggi in Europa c’è chi lo mette in discussione e lo calpesta: le donne che indossano o sono costrette ad indossare il burqa e il niqab. Basta anche un solo incontro con una donna chiusa nel niqab o – peggio – nel burqa per capire che quell’indumento lancia una sfida di non libertà alla nostra libertà, una sfida di intolleranza alla nostra tolleranza, di chiusura alla nostra apertura. Il mostrare il viso invece è un principio essenziale che con questa iniziativa vogliamo difendere. E la Costituzione è la sede giusta: alla legge spetta regolare i dettagli, alla Carta fondamentale i principi. Doppio sì, quindi, il prossimo 22 settembre e poi preferenza all’ iniziativa nella domanda supplementare. Un voto articolato per la nostra società aperta.
CdT, 3 settembre 2013
Pubblicato il: 03/09/2013